http://www.ruminantia.it/ce-latte-e-latte/
A vederlo così il latte, essendo bianco, sembra tutto uguale, a eccezzione di quello che proviene da ampie zone del Nord Europa che con l’alimentazione a base di erba è di colore più giallo.
Il latte, proprio perché prodotto da un ruminante, può essere in qualche modo “naturalmente” manipolato per il sapore-colore-sostanze nutraceutiche, sicuramente ad effetto positivo sulla salute umana.
Si dovrebbe avere un po’ di coraggio imprenditoriale, comunicare e vendere il latte in funzione di colore – sapore – odore – molecole nutraceutiche – origine geografica.
http://www.informatorezootecnico.it/dagli-usa1/
L’efficenza alimentare, secondo lo studio di Daryl Maulfair, è utilizzata per determinare l’abilità della bovina a trasformare i nutrienti in latte o componenti del latte. In termini più semplici sono i kg. di latte prodotti per i kg. di sostanza secca ingerita. È un parametro importante che dovrebbe essere monitorato costantemente dall’allevatore.
Sei i fattori che influenzano l’efficenza alimentare:
1 – foraggi
2- stadio di lattazione
3 – fabbisogno di mantenimento
4 – numero di lattazioni
5- comfort della vacca
6- additivi alimentari: molto importante in razione un foraggio di alta qualità è molto più conveniente che somministrare un foraggio di qualità scadente e poi utilizzare gli additivi alimentari per migliorare la digeribilità.
Fonte: Asyoucheeseit.com
Perché il giallo vuol dire qualità.
Abbiamo visto che i formaggi gialli (bovini) o tendenti al verde (ovini) assumono colore per effetto dei carotenoidi, che passano dall’erba al latte.
Quindi più erba mangiano gli animali, più acidi grassi insaturi passano nel latte e più è richiesta la presenza di un contenuto adeguato di antiossidanti.
Nel latte gli unici antiossidanti sono dati dal beta-carotene.
https://www.vanityfair.it/vanityfood/ricevere/15/10/29/cose-da-sapere-sul-latte-come-si-produce
Cosa succede dalla mucca al nostro tavolo?
E poi:
fa bene?
fa male?
chi lo deve bere? quando e perché?
Fonte: Streaming-up.com
Se l’ipocalcemia ha un ruolo centrale e l’insufficienza del calcio porta a ridotta mobilità di rumine e intestino, ridotta ingestione di alimento, riduzione delle riserve adipose, crescita del rischio chetoni.
L’importanza della dieta in asciutta e dei foraggi utilizzati.
Bisogna conoscere esattamente il contenuto minerale dei foraggi ed effettuare una correzione se c’è squilibrio.